L’Ungheria gode di consistenti contributi dell’Unione Europea ed incentivazioni governative dedicati al settore delle imprese. I punti di forza del Paese sono le risorse umane qualificate, l’assenza di vincoli doganali, il basso costo del lavoro ed una elevata produttività rispetto al salario. Il particolare regime fiscale dell’Ungheria – 9% per le società dal 2017 e 15% per le persone fisiche dal 2011 – è stato messo sotto la lente della Commissione europea. L’Ungheria, con altri sei Paesi, viene accusata di aggressività fiscale a scapito degli altri Stati dell’Unione europea. L’aliquota del 9% dedicata alle imprese appare come la più bassa in Europa e colloca l’Ungheria come un importante “hub” per attrarre investimenti stranieri. Per bilanciare la bassa imposizione fiscale su imprese e persone fisiche, l’Ungheria ha scelto di aumentare le imposte sui consumi. L’Iva è generalmente al 27% anche se esistono aliquote al 18% e al 5% (come ad esempio per le nuove costruzioni).
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