Un terzo delle segnalazioni di operazioni sospette deriva da violazioni fiscali associate ad attività di autoriciclaggio o strumentali a condotte più gravi commesse da organizzazioni criminali attraverso frodi fiscali anche internazionali, caratterizzate da flussi da o verso Paesi a rischio, o con sistemi di false fatturazioni. È l’interessante situazione che emerge dall’analisi svolta dalla Uif della Banca d’Italia nel terzo bollettino, pubblicato la scorsa settimana.