Affitto poltrona o cabina, nuove opportunità per tatuatori, parrucchieri ed estetiste

L’affitto di poltrona o cabina è il contratto attraverso il quale una parte (ad esempio, l’acconciatore, l’estetista o il tatuatore) concedono una parte dei propri locali in uso ad altro soggetto abilitato (utilizzatore) che svolge la sua stessa attività o un’attività complementare da svolgere in piena autonomia.

Sotto il profilo civilistico il contratto deve contenere la concessione dei locali a titolo oneroso in quanto l’utilizzatore paga un canone per l’affitto di poltrona o di cabina.

Il canone previsto può comprendere non solo l’utilizzo della poltrona o della cabina ma anche elementi aggiuntivi quali:

  • l’utilizzo di attrezzature del concedente;
  • la quota dei consumi di energia;
  • il consumo dei prodotti;
  • la quota di altre spese (pulizia locali per esempio)

La norma prevede che l’utilizzatore faccia uso dei beni specificatamente indicati nel contratto di locazione svolgendo l’attività in modo del tutto autonomo (imprenditore).

Operativamente, sarà necessario che il contratto indichi la durata, le eventuali motivazioni di recesso nonché le cause che possono legittimare il titolare a risolvere anticipatamente, l’entità dell’affitto e l’eventuale rimborso per le spese di utenze.

Vanno inseriti, inoltre:

  • l’esatta indicazione delle parti concesse in uso;
  • eventuali altre informazioni necessarie a seconda dall’attività svolte e delle scelte tra le parti.

 

fonte: mysolution.it