DIGITAL ECONOMY: Commercio elettronico e professioni digitali

L’economia digitale sta prendendo sempre più piede a livello globale e tante sono le forme attraverso le quali si manifesta. Anche nel mondo degli affari il limite tra attività “online” e “offline” si assottiglia e anche per i piccoli business avere un proprio sito internet e una presenza continuativa sui Social Media può significare la differenza tra una vita di stenti o il benessere economico.
Ad esempio, il tradizionale marketing si è trasformato in web marketing e/o social media marketing in quanto le piattaforme digitali stanno affiancando e progressivamente soppiantando i tradizionali strumenti di marketing quali radio, televisioni e mezzi stampa. Se questo nuovo mondo è affrontato dal lato business, è evidente che non ci si può affidare all’improvvisazione perché, proprio per l’enorme cassa di risonanza che rappresenta, per un’impresa un errore potrebbe essere pagato in termini molto cari a livello di immagine. E così, accanto alla più tradizionale forma del commercio elettronico, si sono sviluppate, nel corso degli anni, molti altri tipi di attività che operano nel campo digitale. L’elenco non è esaustivo (anzi sicuramente non lo è data l’enorme progresso tecnologico del settore), ma si pensi, ad esempio, ai social media manager, ai copywriter, ai consulenti di web marketing o ai web influencer. Si tratta di soggetti che forniscono attività di consulenza e, quindi, almeno in linea teorica, dovrebbero rientrare nella categoria dei lavoratori autonomi e non in quello di esercenti attività d’impresa.

Fonte: IL PUNTO FISCALE N. 36 Wolters Kluwer Italia srl